La Kotyle di NestoreUn gioiello dell’archeologia ischitana di Margherita Arancio Immersa nella foresta di limoni e mandarini dove si respira aria di lavanda e rosmarino, incastonata nella natura, un’oasi di pace e tranquillità. Ischia (dal latino insula-ischa), questo è il luogo per la “ remise en forme” tra massaggi rilassanti, docce aromaterapiche o con acqua di mare riscaldata. Un’isola che ovunque trabocca di alberi di limoni che creano pergolati intorno alle case con aggrovigliati fiammeggianti buganville. Fitti boschi di pini ,castagni ,ulivi ,alberi da frutta, fichi d’india e soprattutto vigne i cui vini sono molto noti ed esportati sin dai tempi dei Romani . Un trekking olfattivo di erbe aromatiche molto usate nella preparazione delle eccellenze gastronomiche Ischitane , la terza Isola più popolosa d’Italia con sei comuni :Barano d’Ischia, Casamicciola, Forio, Ischia, Lacco Ameno(la tradizione racconta che il 17 Maggio il giorno di Santa Restituta si udiva una musica misteriosa provenire dal fondo del mare) e Serrara Fontana . Non a caso i Greci decisero di farne una loro colonia nell’VIII sec .A. C . (Greci dell’ ’isola di Eubea) . Pithekusa (Ischia=Isola delle scimmie abitata dai Cercopi trasformati in scimmie da Giove a causa delle loro colpe) piccola ma nel poco spazio trovarono tutto ciò che serviva : acque termali e colline da coltivare. Avevano intuito l’importanza delle Terme di Ischia dove andavano a curarsi i legionari al ritorno dalle lunghe e faticose guerre ,non solo per le proprietà curative per il corpo ma anche per lo spirito. Molteplici sono le sorgenti di acqua termale disseminate in tutta l’Isola ,addirittura si possono trovare sulle spiagge ed in mare (Maronti) ,vengono utilizzate per trattamenti terapeutici di bellezza , di relax e curative: per le vie respiratorie, dermatologiche ,vascolari e dell’apparato gastroenterico . Nel comune di Barano primeggia tra tutte la sorgente di Olmitello acqua con alta concentrazione di bicarbonato e solfato con meravigliose virtù : giova allo stomaco ,per i calcoli, per gli occhi e fa sparire il tenesmo (Olmitello dal latino che significa eliminazione dei calcoli .Sorgente su uno scoglio protetta dalle Ninfe Nitrosi). I primi abitanti dell’isola furono gli Oschi ,gli Etruschi , i Fenici ,Gerone I di Siracusa nel 474 se ne impadronì dopo la battaglia di Cuma (fondò la Città di Geronda oggi “ Lo Scoglio ”Ischia Ponte) ma ben presto l’abbandonò perché terrorizzato da una eruzione vulcanica ,Augusto la ridiede ai Napoletani nel 29 A.C. in cambio di Capri . Caduto l’impero Romano , fu invasa dagli Eruli (popolazione germanica), dagli Ostrogoti e dai Bizantini, devastata dai Saraceni , occupata da Enrico II ,da Ruggero il Normanno ,fu molto contesa fra gli Svevi e gli Angioini ,subì incursioni piratesche e , per ultimo, l’isola fu conquistata dai Borboni di Napoli . Un gioiello dell’archeologia Ischitana è la Kotyle di Nestore ( tazza piccola per bere, utilizzata anche come unità di misura 240 cm cubici) ,Re di Pilo un personaggio della mitologia greca, aveva sessant’anni quando partì per la guerra di Troia, saggio e vigoroso nonostante l’età , partecipò anche alla ricerca del Vello D’Oro con gli Argonauti . La “Coppa di Nestore” si trova nel Museo di Villa Arbusto , che ha anche un bellissimo giardino , (Lacco Ameno ,incantevole posizione panoramica con piante rare di cinque Continenti dove prevale il corbezzolo da cui l’altura trae il nome) , faceva parte di un arredo funebre appartenente alla tomba di un bambino di dieci anni (rinvenuta nella necropoli di Lacco Ameno). Sulla famosa coppa ci sono delle incisioni in alfabeto Calcidese (scrittura da destra verso sinistra), il più antico documento della lingua Greca che dice : ” Io sono la coppa di Nestore in cui è piacevole bere .Ma chi beve da questa coppa sarà preso dal desiderio di Afrodite”. Il culto moderno di Ischia è la preparazione del famoso limoncello, che ha spodestato gli amari, profumatissimo ,è proprio buono, dopo cena è benefico antistress e stimola il sistema immunitario, ottenuto seguendo un’antica ricetta che gli conferisce un gusto unico e inimitabile ( un litro di alcol puro, otto limoni maturi o semi maturi , una o due foglie di limone e 600 gr di zucchero) forse inventata e prodotta in un convento monastico per deliziare i frati tra una preghiera e un’altra.
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La Kotyle di NestoreUn gioiello dell’archeologia ischitana di Margherita Arancio Immersa nella foresta di limoni e mandarini dove si respira aria di lavanda e rosmarino, incastonata nella natura, un’oasi di pace e tranquillità. Ischia (dal latino insula-ischa), questo è il luogo per la “ remise en forme” tra massaggi rilassanti, docce aromaterapiche o con acqua di mare riscaldata. Un’isola che ovunque trabocca di alberi di limoni che creano pergolati intorno alle case con aggrovigliati fiammeggianti buganville. Fitti boschi di pini ,castagni ,ulivi ,alberi da frutta, fichi d’india e soprattutto vigne i cui vini sono molto noti ed esportati sin dai tempi dei Romani . Un trekking olfattivo di erbe aromatiche molto usate nella preparazione delle eccellenze gastronomiche Ischitane , la terza Isola più popolosa d’Italia con sei comuni :Barano d’Ischia, Casamicciola, Forio, Ischia, Lacco Ameno(la tradizione racconta che il 17 Maggio il giorno di Santa Restituta si udiva una musica misteriosa provenire dal fondo del mare) e Serrara Fontana . Non a caso i Greci decisero di farne una loro colonia nell’VIII sec .A. C . (Greci dell’ ’isola di Eubea) . Pithekusa (Ischia=Isola delle scimmie abitata dai Cercopi trasformati in scimmie da Giove a causa delle loro colpe) piccola ma nel poco spazio trovarono tutto ciò che serviva : acque termali e colline da coltivare. Avevano intuito l’importanza delle Terme di Ischia dove andavano a curarsi i legionari al ritorno dalle lunghe e faticose guerre ,non solo per le proprietà curative per il corpo ma anche per lo spirito. Molteplici sono le sorgenti di acqua termale disseminate in tutta l’Isola ,addirittura si possono trovare sulle spiagge ed in mare (Maronti) ,vengono utilizzate per trattamenti terapeutici di bellezza , di relax e curative: per le vie respiratorie, dermatologiche ,vascolari e dell’apparato gastroenterico . Nel comune di Barano primeggia tra tutte la sorgente di Olmitello acqua con alta concentrazione di bicarbonato e solfato con meravigliose virtù : giova allo stomaco ,per i calcoli, per gli occhi e fa sparire il tenesmo (Olmitello dal latino che significa eliminazione dei calcoli .Sorgente su uno scoglio protetta dalle Ninfe Nitrosi). I primi abitanti dell’isola furono gli Oschi ,gli Etruschi , i Fenici ,Gerone I di Siracusa nel 474 se ne impadronì dopo la battaglia di Cuma (fondò la Città di Geronda oggi “ Lo Scoglio ”Ischia Ponte) ma ben presto l’abbandonò perché terrorizzato da una eruzione vulcanica ,Augusto la ridiede ai Napoletani nel 29 A.C. in cambio di Capri . Caduto l’impero Romano , fu invasa dagli Eruli (popolazione germanica), dagli Ostrogoti e dai Bizantini, devastata dai Saraceni , occupata da Enrico II ,da Ruggero il Normanno ,fu molto contesa fra gli Svevi e gli Angioini ,subì incursioni piratesche e , per ultimo, l’isola fu conquistata dai Borboni di Napoli . Un gioiello dell’archeologia Ischitana è la Kotyle di Nestore ( tazza piccola per bere, utilizzata anche come unità di misura 240 cm cubici) ,Re di Pilo un personaggio della mitologia greca, aveva sessant’anni quando partì per la guerra di Troia, saggio e vigoroso nonostante l’età , partecipò anche alla ricerca del Vello D’Oro con gli Argonauti . La “Coppa di Nestore” si trova nel Museo di Villa Arbusto , che ha anche un bellissimo giardino , (Lacco Ameno ,incantevole posizione panoramica con piante rare di cinque Continenti dove prevale il corbezzolo da cui l’altura trae il nome) , faceva parte di un arredo funebre appartenente alla tomba di un bambino di dieci anni (rinvenuta nella necropoli di Lacco Ameno). Sulla famosa coppa ci sono delle incisioni in alfabeto Calcidese (scrittura da destra verso sinistra), il più antico documento della lingua Greca che dice : ” Io sono la coppa di Nestore in cui è piacevole bere .Ma chi beve da questa coppa sarà preso dal desiderio di Afrodite”. Il culto moderno di Ischia è la preparazione del famoso limoncello, che ha spodestato gli amari, profumatissimo ,è proprio buono, dopo cena è benefico antistress e stimola il sistema immunitario, ottenuto seguendo un’antica ricetta che gli conferisce un gusto unico e inimitabile ( un litro di alcol puro, otto limoni maturi o semi maturi , una o due foglie di limone e 600 gr di zucchero) forse inventata e prodotta in un convento monastico per deliziare i frati tra una preghiera e un’altra.
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La Kotyle di NestoreUn gioiello dell’archeologia ischitana di Margherita Arancio Immersa nella foresta di limoni e mandarini dove si respira aria di lavanda e rosmarino, incastonata nella natura, un’oasi di pace e tranquillità. Ischia (dal latino insula-ischa), questo è il luogo per la “ remise en forme” tra massaggi rilassanti, docce aromaterapiche o con acqua di mare riscaldata. Un’isola che ovunque trabocca di alberi di limoni che creano pergolati intorno alle case con aggrovigliati fiammeggianti buganville. Fitti boschi di pini ,castagni ,ulivi ,alberi da frutta, fichi d’india e soprattutto vigne i cui vini sono molto noti ed esportati sin dai tempi dei Romani . Un trekking olfattivo di erbe aromatiche molto usate nella preparazione delle eccellenze gastronomiche Ischitane , la terza Isola più popolosa d’Italia con sei comuni :Barano d’Ischia, Casamicciola, Forio, Ischia, Lacco Ameno(la tradizione racconta che il 17 Maggio il giorno di Santa Restituta si udiva una musica misteriosa provenire dal fondo del mare) e Serrara Fontana . Non a caso i Greci decisero di farne una loro colonia nell’VIII sec .A. C . (Greci dell’ ’isola di Eubea) . Pithekusa (Ischia=Isola delle scimmie abitata dai Cercopi trasformati in scimmie da Giove a causa delle loro colpe) piccola ma nel poco spazio trovarono tutto ciò che serviva : acque termali e colline da coltivare. Avevano intuito l’importanza delle Terme di Ischia dove andavano a curarsi i legionari al ritorno dalle lunghe e faticose guerre ,non solo per le proprietà curative per il corpo ma anche per lo spirito. Molteplici sono le sorgenti di acqua termale disseminate in tutta l’Isola ,addirittura si possono trovare sulle spiagge ed in mare (Maronti) ,vengono utilizzate per trattamenti terapeutici di bellezza , di relax e curative: per le vie respiratorie, dermatologiche ,vascolari e dell’apparato gastroenterico . Nel comune di Barano primeggia tra tutte la sorgente di Olmitello acqua con alta concentrazione di bicarbonato e solfato con meravigliose virtù : giova allo stomaco ,per i calcoli, per gli occhi e fa sparire il tenesmo (Olmitello dal latino che significa eliminazione dei calcoli .Sorgente su uno scoglio protetta dalle Ninfe Nitrosi). I primi abitanti dell’isola furono gli Oschi ,gli Etruschi , i Fenici ,Gerone I di Siracusa nel 474 se ne impadronì dopo la battaglia di Cuma (fondò la Città di Geronda oggi “ Lo Scoglio ”Ischia Ponte) ma ben presto l’abbandonò perché terrorizzato da una eruzione vulcanica ,Augusto la ridiede ai Napoletani nel 29 A.C. in cambio di Capri . Caduto l’impero Romano , fu invasa dagli Eruli (popolazione germanica), dagli Ostrogoti e dai Bizantini, devastata dai Saraceni , occupata da Enrico II ,da Ruggero il Normanno ,fu molto contesa fra gli Svevi e gli Angioini ,subì incursioni piratesche e , per ultimo, l’isola fu conquistata dai Borboni di Napoli . Un gioiello dell’archeologia Ischitana è la Kotyle di Nestore ( tazza piccola per bere, utilizzata anche come unità di misura 240 cm cubici) ,Re di Pilo un personaggio della mitologia greca, aveva sessant’anni quando partì per la guerra di Troia, saggio e vigoroso nonostante l’età , partecipò anche alla ricerca del Vello D’Oro con gli Argonauti . La “Coppa di Nestore” si trova nel Museo di Villa Arbusto , che ha anche un bellissimo giardino , (Lacco Ameno ,incantevole posizione panoramica con piante rare di cinque Continenti dove prevale il corbezzolo da cui l’altura trae il nome) , faceva parte di un arredo funebre appartenente alla tomba di un bambino di dieci anni (rinvenuta nella necropoli di Lacco Ameno). Sulla famosa coppa ci sono delle incisioni in alfabeto Calcidese (scrittura da destra verso sinistra), il più antico documento della lingua Greca che dice : ” Io sono la coppa di Nestore in cui è piacevole bere .Ma chi beve da questa coppa sarà preso dal desiderio di Afrodite”. Il culto moderno di Ischia è la preparazione del famoso limoncello, che ha spodestato gli amari, profumatissimo ,è proprio buono, dopo cena è benefico antistress e stimola il sistema immunitario, ottenuto seguendo un’antica ricetta che gli conferisce un gusto unico e inimitabile ( un litro di alcol puro, otto limoni maturi o semi maturi , una o due foglie di limone e 600 gr di zucchero) forse inventata e prodotta in un convento monastico per deliziare i frati tra una preghiera e un’altra.
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