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TERRA DEL COTONE


 0009.jp
di Margherita Arancio

Parlando della Sicilia il pensiero corre subito alle arance ,ai limoni ,ai mandarini ,alle primizie, all'ottimo ed insuperabile grano duro ,ai vini forti e generosi ,ai mandorleti ,agli oliveti ed ai fichi d'india ,alle miniere di zolfo ,al petrolio ,alle saline ed ai sali potassici , al sole ,all'eterna primavera, a Taormina ,al teatro di Siracusa ,ai templi di Agrigento ed agli altri più famosi monumenti ed opere d'arte . Sono ben pochi ,invece ,quelli che conoscono la Sicilia per il cotone .
E' un fatto strano ,un fatto che sorprende molto,

perchè alla Sicilia si addice bene ,insieme agli altri che ha ,e meglio di tanti altri ,l'appellativo di "terra del cotone". Alle zone in cui si coltiva il cotone conferisce una singolare bellezza .Lo sviluppo vegetativo coincide con il periodo estivo ,da giugno ad agosto ,più caldo e siccitoso . Poichè la pianta, è molto bella ,rigogliosa ,con numerosi rami e ricca di grandi foglie lucido-vellutate ,di un verde intenso non comune ,con molti fiori a calice grandi ,vistosi e variopinti (bianchi, gialli, rosa, porporini) e di una particolare forma conica-piramidale che raggruppa tutte le caratteristiche di un piccolo albero in miniatura ,ne consegue che i campi di cotone costituiscono ,nella campagna siciliana che d'estate ,spece dove sono assenti o rare le piantagioni verdi ,è brulla, tante oasi di vivacità ,di verde riposante di gaia operosità .Per la sua bellezza esotica e pittoresca ,per il suggestivo spettacolo che offre a chi lo guarda ,il cotone è stato e viene coltivato anche a fini ornamentali in vasi. ,orti e giardini .In Egitto ,ad esempio, prima che per la produzione venne coltivato come pianta decorativa. Non meno bello è lo spettacolo che offre il cotone quando il frutto è maturo ,cioè quando si aprono le bacche o capsule (grandi come una noce) e dalle valve esce fuori una fibra candida ,soffice e setosa che riveste i semi. Sono i peli, o peluria o bambagia ,che uniti ai semi formano i boccioli o fiocchi di cotone ,cioè il prodotto grezzo. La cotonicoltura fu introdotta in Sicilia dagli Arabi nel IX secolo .A Gela dall'introduzione ad oggi non si è mai smesso, riducendosi magari solo su qualche migliaio di ettari ,di coltivare il cotone .Un'altra grande ricchezza è rappresentata dai semi del cotone ,i quali danno olio per l'alimentazione umana e combustibile e sottoprodotti che costituiscono ottimo mangime .La cotonicoltura tuttavia da sola non potrà svilupparsi. In nessuna parte del mondo .nemmeno in Egitto le cui terre sono famose per il cotone .Il cotone è difficile ed esigente come quasi tutte le piante industriali. In tutto e per tutto occorre camminare col più avanzato ed affermato progresso scientifico e tecnico .Inoltre, come avviene negli Stati Uniti ed altrove ,e come avviene anche in Italia per la barbabietola, il riso ed altre colture del Nord e per i prodotti industriali ,la produzione del cotone va difesa e tutelata per rendere ricca e progredita l'agricoltura del Sud. Con grande beneficio per tutta l'Italia.

Margherita Arancio

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Parlando della Sicilia il pensiero corre subito alle arance ,ai limoni ,ai mandarini ,alle primizie, all'ottimo ed insuperabile grano duro ,ai vini forti e generosi ,ai mandorleti ,agli oliveti ed ai fichi d'india ,alle miniere di zolfo ,al petrolio ,alle saline ed ai sali potassici , al sole ,all'eterna primavera, a Taormina ,al teatro di Siracusa ,ai templi di Agrigento ed agli altri più famosi monumenti ed opere d'arte . Sono ben pochi ,invece ,quelli che conoscono la Sicilia per il cotone .
E' un fatto strano ,un fatto che sorprende molto,

perchè alla Sicilia si addice bene ,insieme agli altri che ha ,e meglio di tanti altri ,l'appellativo di "terra del cotone". Alle zone in cui si coltiva il cotone conferisce una singolare bellezza .Lo sviluppo vegetativo coincide con il periodo estivo ,da giugno ad agosto ,più caldo e siccitoso . Poichè la pianta, è molto bella ,rigogliosa ,con numerosi rami e ricca di grandi foglie lucido-vellutate ,di un verde intenso non comune ,con molti fiori a calice grandi ,vistosi e variopinti (bianchi, gialli, rosa, porporini) e di una particolare forma conica-piramidale che raggruppa tutte le caratteristiche di un piccolo albero in miniatura ,ne consegue che i campi di cotone costituiscono ,nella campagna siciliana che d'estate ,spece dove sono assenti o rare le piantagioni verdi ,è brulla, tante oasi di vivacità ,di verde riposante di gaia operosità .Per la sua bellezza esotica e pittoresca ,per il suggestivo spettacolo che offre a chi lo guarda ,il cotone è stato e viene coltivato anche a fini ornamentali in vasi. ,orti e giardini .In Egitto ,ad esempio, prima che per la produzione venne coltivato come pianta decorativa. Non meno bello è lo spettacolo che offre il cotone quando il frutto è maturo ,cioè quando si aprono le bacche o capsule (grandi come una noce) e dalle valve esce fuori una fibra candida ,soffice e setosa che riveste i semi. Sono i peli, o peluria o bambagia ,che uniti ai semi formano i boccioli o fiocchi di cotone ,cioè il prodotto grezzo. La cotonicoltura fu introdotta in Sicilia dagli Arabi nel IX secolo .A Gela dall'introduzione ad oggi non si è mai smesso, riducendosi magari solo su qualche migliaio di ettari ,di coltivare il cotone .Un'altra grande ricchezza è rappresentata dai semi del cotone ,i quali danno olio per l'alimentazione umana e combustibile e sottoprodotti che costituiscono ottimo mangime .La cotonicoltura tuttavia da sola non potrà svilupparsi. In nessuna parte del mondo .nemmeno in Egitto le cui terre sono famose per il cotone .Il cotone è difficile ed esigente come quasi tutte le piante industriali. In tutto e per tutto occorre camminare col più avanzato ed affermato progresso scientifico e tecnico .Inoltre, come avviene negli Stati Uniti ed altrove ,e come avviene anche in Italia per la barbabietola, il riso ed altre colture del Nord e per i prodotti industriali ,la produzione del cotone va difesa e tutelata per rendere ricca e progredita l'agricoltura del Sud. Con grande beneficio per tutta l'Italia.

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Parlando della Sicilia il pensiero corre subito alle arance ,ai limoni ,ai mandarini ,alle primizie, all'ottimo ed insuperabile grano duro ,ai vini forti e generosi ,ai mandorleti ,agli oliveti ed ai fichi d'india ,alle miniere di zolfo ,al petrolio ,alle saline ed ai sali potassici , al sole ,all'eterna primavera, a Taormina ,al teatro di Siracusa ,ai templi di Agrigento ed agli altri più famosi monumenti ed opere d'arte . Sono ben pochi ,invece ,quelli che conoscono la Sicilia per il cotone .
E' un fatto strano ,un fatto che sorprende molto,

perchè alla Sicilia si addice bene ,insieme agli altri che ha ,e meglio di tanti altri ,l'appellativo di "terra del cotone". Alle zone in cui si coltiva il cotone conferisce una singolare bellezza .Lo sviluppo vegetativo coincide con il periodo estivo ,da giugno ad agosto ,più caldo e siccitoso . Poichè la pianta, è molto bella ,rigogliosa ,con numerosi rami e ricca di grandi foglie lucido-vellutate ,di un verde intenso non comune ,con molti fiori a calice grandi ,vistosi e variopinti (bianchi, gialli, rosa, porporini) e di una particolare forma conica-piramidale che raggruppa tutte le caratteristiche di un piccolo albero in miniatura ,ne consegue che i campi di cotone costituiscono ,nella campagna siciliana che d'estate ,spece dove sono assenti o rare le piantagioni verdi ,è brulla, tante oasi di vivacità ,di verde riposante di gaia operosità .Per la sua bellezza esotica e pittoresca ,per il suggestivo spettacolo che offre a chi lo guarda ,il cotone è stato e viene coltivato anche a fini ornamentali in vasi. ,orti e giardini .In Egitto ,ad esempio, prima che per la produzione venne coltivato come pianta decorativa. Non meno bello è lo spettacolo che offre il cotone quando il frutto è maturo ,cioè quando si aprono le bacche o capsule (grandi come una noce) e dalle valve esce fuori una fibra candida ,soffice e setosa che riveste i semi. Sono i peli, o peluria o bambagia ,che uniti ai semi formano i boccioli o fiocchi di cotone ,cioè il prodotto grezzo. La cotonicoltura fu introdotta in Sicilia dagli Arabi nel IX secolo .A Gela dall'introduzione ad oggi non si è mai smesso, riducendosi magari solo su qualche migliaio di ettari ,di coltivare il cotone .Un'altra grande ricchezza è rappresentata dai semi del cotone ,i quali danno olio per l'alimentazione umana e combustibile e sottoprodotti che costituiscono ottimo mangime .La cotonicoltura tuttavia da sola non potrà svilupparsi. In nessuna parte del mondo .nemmeno in Egitto le cui terre sono famose per il cotone .Il cotone è difficile ed esigente come quasi tutte le piante industriali. In tutto e per tutto occorre camminare col più avanzato ed affermato progresso scientifico e tecnico .Inoltre, come avviene negli Stati Uniti ed altrove ,e come avviene anche in Italia per la barbabietola, il riso ed altre colture del Nord e per i prodotti industriali ,la produzione del cotone va difesa e tutelata per rendere ricca e progredita l'agricoltura del Sud. Con grande beneficio per tutta l'Italia.

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