TERRA DEL COTONE
 di Margherita Arancio
Parlando della Sicilia il pensiero corre subito alle arance ,ai limoni ,ai mandarini ,alle primizie, all'ottimo ed insuperabile grano duro ,ai vini forti e generosi ,ai mandorleti ,agli oliveti ed ai fichi d'india ,alle miniere di zolfo ,al petrolio ,alle saline ed ai sali potassici , al sole ,all'eterna primavera, a Taormina ,al teatro di Siracusa ,ai templi di Agrigento ed agli altri più famosi monumenti ed opere d'arte . Sono ben pochi ,invece ,quelli che conoscono la Sicilia per il cotone . E' un fatto strano ,un fatto che sorprende molto,
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Dove vai a Pasqua?
L'Elba, l'isola dei mille fuochi
di Margherita Arancio

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L'orto botanico di Palermo L'incanto a cui non puoi rinunciare di Mariangela Arancio
La Sicilia è un dono di Dio, ci sono posti che non ti immagini, alla fine di una strada ti imbatti in un anfiteatro fatto di pietra lavica, e se Sali sull’Etna e vedi il mare, beh, allora capisci perché chi conosce la Sicilia ne sia innamorato. Io sono nato in Sicilia e lì l’uomo nasce isola nell’isola e rimane tale fino alla morte, anche vivendo lontano dall’aspra terra natia circondata dal mare immenso e geloso. Luigi Pirandello.
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La Foresta Umbra: il cuore verde del Gargano per gli amanti della natura Uno degli ecosistemi forestali più preziosi e interessanti d'Italia
Nel cuore del promontorio del Gargano, in Puglia, si estende un tesoro naturalistico ancora poco conosciuto: la Foresta Umbra.
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Agrigento
La Festa del Mandorlo in fiore
di Margherita Arancio Agrigento favoloso universo di rovine della Città antica ; tra agrumi e ulivi, in nessun altro luogo, nemmeno in Grecia, si vedono riuniti insieme tanti edifici sacri della Grecità. Un insuperabile paesaggio di mare ,roccia e vegetazione Mediterranea ,limpido e mite il cielo .Pittoresco il centro storico intrico di viuzze strette tortuose ricche di atmosfera. La fioritura dei Mandorli annuncia nella Valle dei Templi il ritorno della Primavera. Agrigento centro del Mediterraneo ,diviene anche il centro della concordia e cultura dei popoli. Lo spirito di fratellanza, gioia e cultura dei popoli aleggia nell’antica Akragas durante la Sagra del Mandorlo in fiore, sorpassa ogni barriera ideologica o razziale. Un appuntamento che si ripete da molti anni e che è divenuto un punto di ritrovo tra svariate razze ,storia e folklore che si fondono durante una delle feste folkloristiche più famose d’Italia. La Sagra del mandorlo in fiore ha origine nel 1934 a Naro (AG); lo scopo era quello di esaltare l’arrivo della primavera regalando una giornata di festa ai contadini. In seguito la festa si trasferì ad Agrigento, dove avrebbe avuto maggiore risonanza mostrando questo splendido spettacolo all'intera provincia Agrigentina. La Città di Agrigento adottò di buon grado la Sagra del mandorlo in fiore, durante il trascorrere degli anni la festa allargò i suoi orizzonti raccogliendo sotto lo splendido scenario della Valle dei Templi i popoli di tutte le razze e culture. E’ suggestivo ed emozionante vedere tutte questa gente di diverse entità etniche e culturali sfilare e ballare tutti insieme in armonia. Durante tutti questi anni di vita della Sagra del Mandorlo in fiore molteplici sono state le guerre, nel mondo, che la storia vorrebbe dimenticare ma nonostante tutto, a primavera, anche i popoli che si erano tra loro mostrati ostili, nella Valle dei Templi incantata, danzano e cantano tutti insieme. Una splendida manifestazione che elimina i confini geografici avvicinando i popoli. Una festa che mira a rafforzare i valori della Pace e della fratellanza, di libertà etnica e culturale che sono alla base di una società civile. L’inizio della sagra è molto suggestivo con la cerimonia della fiaccolata dell’amicizia che consiste nell'accensione del tripode posto dinnanzi il tempio della Concordia, alla presenza dei rappresentanti di tutti i gruppi partecipanti alla Sagra Quest’occasione resta un momento gioioso e allegro per tutti, si tratta semplicemente di un caloroso benvenuto alla Primavera, e con essa la ripresa delle attività agricole e quindi anche dell’economia di Agrigento.
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Stretto di Messina
Fenomeni naturali
di Santo Calveri
Meraviglie di fenomenologie sullo stretto di Messina Il tratto di mare che si trova tra le due sponde Sicule/Calabre è già noto per il fenomeno della Fata Morgana. Perchè questo si verifichi devono esserci particolari condizioni atmosferiche causate da una variazione della temperatura tra cielo e superficie del mare, che altera la densità e la refrazione della luce. Ecco che si genera un'illusione ottica di visione di una immagine della sponda sicula sospesa in area e capovolta.
Altra meraviglia che il nostro vulcano dirimpettaio della costa calabra ci regala, sono le formazioni delle nubi lenticolari. L'Etna, con i suoi tremila e quattrocento metri di altezza e le correnti di aria che si imbattono su di esso, generano un flusso di onde orografiche, onde statiche che, deviate verso l'alto, trovano giuste condizioni di umidità che provocano la formazione delle nubi lenticolari.
Le foto allegate sono state scattate da un mio carissimo amico N.Q. che ringrazio caldamente per la concessione di pubblicarle. In una di queste si vede sullo sfondo "IDDU" nome dialettale siculo dato al vulcano in rispetto della sua forza.



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